La corsa dopo una giornata di lavoro e una valigia da
preparare.
L’ansia di perdere o di dimenticare qualcosa, i
calcoli quasi ingegneristici per far entrare tutto il necessario nei famosi 55
cm, gli outfit studiati alle perfezione.
La macchina fotografica dimenticata, che tanto ho l’i-Phone
con cui scattare, il meteo, il quaderno dove annotare le immagini e i colori di
questa sconosciuta città,. Perchè le immagini vanno bene ma le sensazioni con le parole si ricordano di più. I tacchi dimenticati, che le zeppe vanno più che
bene.
Gli aeroporti e la convinzione che continuo ad amarli
sempre di più sarà per le corse per i saluti o per quella giusta dose di malinconia che tutte
le cose dovrebbero avere.
Un libro per compagnia.
E poi la dieta dimenticata perché tanto ci sarà
sempre un nuovo lunedì, la colazione che non riesce a saziare mai e che termina
sempre con il succo d’arancia.
I programmi che non vengono mai rispettati, i
castelli, le torre a forma di portachiavi e la ricerca della calamita perfetta che aspetta il mio frigorifero.
La neve che scende e rende tutto più bello.
La voglia che torni e anche al più presto.
soprattutto i calcoli per farci entrare tutto:)
RispondiEliminati capisco
Patchwork à Porter
Che impresa fare la valigia! Molto carino questo post.
RispondiEliminaValeria.
http://myurbanmarket.blogspot.it
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Mmm, la valigia è il mio spauracchio! Quanto amo i viaggi, ma quanto odio impacchettare!
RispondiEliminaxoxo
G
Bel post e bel blog!
RispondiEliminaAmo viaggiare meno fare la valigia;)
Ti aspetto